Battaglione donne
L’estate scorsa mi trovavo in Abruzzo e rovistando tra gli scaffali ho trovato questo libro: Battaglione donne di Heinz G. Konsalik. Un libro, oggi, fuori da qualsiasi catalogo e acquistabile solo in un mercatino dell’usato; se siete dei romantici, altrimenti sulle piattaforme E-Bay e manco a dirlo Amazon.
E’ ambientato nella Russia del luglio 1943, devastata di morte e distruzione per mano dei nazisti. Oramai, però, il destino dei tedeschi è segnato e l’operazione nome in codice Cittadella (battaglia di Kursk) con la quale gli uomini di Hitler proveranno un’ultimo colpo di mano, sarà la pietra tombale della loro sciagurata campagna russa.
Questa carneficina passerà alla storia come la più grande battaglia di mezzi corazzati della storia.
Il romanzo narra le vicende di un battaglione di cecchini donne (cecchine?) che ha il solo e unico obiettivo di falciare più vite possibili.
Tedesche, naturalmente.
I nazisti, per lo stesso motivo, si affidano alla mira di un loro infallibile specialista. Il tutto si svolge tra le rive di un fiume, bella e inconsapevole cornice del più grande dramma umano mai registrato.
Lo stile, asciutto, che ricorda quasi un susseguirsi di bollettini di guerra racconta con straordinaria efficacia la capacità dell’uomo di amare anche nelle situazioni più drammatiche.
Mentre leggevo questo libro la Russia ha iniziato l’invasione dell’Ucraina ed è difficile spiegare lo strano sentimento che mi ha accompagnato durante tutta la lettura.
Che comunque, per il solo finale, (sicuramente) vi suggerisco.